L’Hannukkah. E’ la Festa delle Luci ed è l’unica festività ebraica che cade tra due mesi, tra quello cioè di Chislev e quello di Tevet. Secondo il calendario ebraico, che si basa sui cicli lunari, Hanukkah comincia a dicembre quattro giorni prima della luna nuova, nella notte più lunga dell’anno per durare otto giorni.
Con l’Hannukkah si commemora la riconquista del Tempio di Gerusalemme nel II secolo a.C.. La religione ebraica difatti narra che intorno al 180 a.C Antioco IV, re seleucida, costrinse gli ebrei ad abbandonare i precetti di fede, scanditi dalla Torah. L’ebraismo viene bandito, e in poco tempo i templi sono profanati, spogliati, e utilizzati per festeggiare le divinità pagane. Nel popolo ebreo cresce l;insofferenza, e cosi quando nel 167 a.C, Antioco IV arriva persino a consacrare al dio greco Zeus un altare del Tempio, Mattatia, un anziano sacerdote della famiglia degli Asmonei, organiza e guida coi cinque figli una ribellione contro il re.
Nel 166 a.C. Mattatia muore, a prendere la guida della ribellione è il figlio Giuda, meglio conosciuto come Giuda il Maccabeo, che in ebraico significa martello.
Ebrei e siriani continuano a fronteggiarsi sino al 168 a.C. a quando i primi riescono ad avere la meglio, riconquistando e riconsacrando il Tempio di Gerusalemme.
Il candelabro a nove braccia. Come prima cosa, Giuda Maccabeo ordina di consacrare nuovamente il luogo sacro a Dio, rimuovendo tutto quello che sia riconducibile alle divinità pagane. Da qui la parola “Hannukkah”, in ebraico letteralmente “dedica”.
Per fare questo, è necessario riaccendere con l’olio sacro le luci del Menorà , il candelabro composto da nove braccia. Ma tutti sanno con tristezza che quel poco olio che sono riusciti a trovare in una delle stanze del tempio basta a mala pena ad tenera accesa la candela solo una notte… A questo punto, avviene il miracolo: la piccola ampolla contenente l’olio dura ben otto notti.
E’ il motivo per cui il channukkiah, il candelabro acceso durante la celebrazione di Hannukkah, ha nove candele, otto per simboleggiare la durata di quel miracolo e una per accendere tutte le altre.
Una candela per generare una luce continua nei cuori. Oggi è consuetudine della comunità ebraica romana festeggiare la prima sera dell’Hannukkah a Piazza Barberini. In questa occasione, il rabbino capo tiene un discorso e benedice le candele. Un clima di festa pervade le case dei fedeli, nelle quali con le preghiere, con i pranzi e lo scambio di regali si scandisce lo scorrere del tempo testimoniato dall’accensione del candelabro a nove braccia.